Oltre al tipo di legno, al colore, alle finiture ed alle geometrie di posa, anche il formato del parquet influisce in maniera determinante sull’estetica dell’ambiente. È preferibile optare per un parquet a listoni grandi o listelli piccoli? Scopriamolo insieme.
Formato e dimensioni del parquet
Il parquet a listoni grandi è una soluzione molto apprezzata negli spazi ampi. I listoni di grandi dimensioni esaltano l’aspetto naturale del legno, espresso nella continuità delle venature, dei nodi e delle sfumature di colore dell’essenza.
Nelle plance di grandi dimensioni la bellezza del legno è amplificata e più facilmente percepibile.
Suggestivo e raffinato, un parquet con listoni grandi rende più accoglienti ed intimi anche gli ambienti più estesi e dispersivi, in quando ha la proprietà di rendere gli spazi più raccolti otticamente.
Al giorno d’oggi i listoni grandi sono una scelta di tendenza, così come lo sono anche le tinte chiare o l’effetto fumé. Se si prediligono invece le tinte classiche, il colore del rovere naturale è sempre intramontabile.
I grandi formati si sposano bene con la bisellatura, ovvero la lavorazione del perimetro della plancia, in modo da creare un piccolo smusso sui bordi. Questa lavorazione viene in genere proposta sui parquet di grande formato o con geometrie particolari. Una volta posate, le singole plance bisellate si distinguono così le une dalle altre, risaltando nell’ambiente.
Di contro, plance lavorate a spigolo vivo combaciano fra loro senza soluzione di continuità, dando un effetto ottico di maggiore omogeneità al pavimento in legno.
Affinché un parquet dia il meglio di sé, è importante valutare le caratteristiche dell’ambiente in cui viene posato. Come anticipato, la destinazione naturale di un parquet con listoni grandi sono le superfici più ampie, quali: open space, ville, loft di buone metrature, hall di alberghi, sale di musei, negozi di lusso, locali dedicati all’accoglienza del pubblico.
Nessuno ti impedisce di posarli anche in contesti più ridotti, ma l’effetto estetico finale ne sarebbe penalizzato. Il taglio dei listoni necessario per la loro posa andrebbe ad interrompere la continuità delle venature e degli altri elementi estetici, i quali troverebbero maggior respiro se liberi di esprimersi in ambienti più aperti.
Le tipologie di parquet più diffuse
Il parquet si divide in due grandi famiglie, in legno massello e in legno pre-finito.
Parquet in legno massello
Il legno massello, il più tradizionale, ma anche il più costoso rispetto ai pavimenti pre-finiti. Viene posato allo stato grezzo e successivamente levigato e verniciato. Le doghe di questo pavimento sono in legno massello al 100% e si incastrano tra loro tramite un sistema di scanalature ed alette. La posa è piuttosto complessa ed avviene mediante incollaggio o inchiodatura, non è mai flottante.
Questa tipologia di parquet è disponibile in molte tipologie di legno, come rovere, frassino, betulla, faggio, noce, acero, teak, wengé.
Lo spessore del legno varia tra i 12 ed i 23 mm. Le doghe di legno massello sono disponibili allo stato grezzo oppure pre-finito.
Le doghe grezze devono essere posate da un professionista, con la finitura che viene eseguita al termine della posa. Le assi prefinite, invece, sono già state trattate e rivestite in fabbrica, quindi in fase di posa già è possibile vedere quale sarà l’effetto finale.
La finitura in loco fornisce però un grande livello di personalizzazione, con una maggiore possibilità di variare colore e lucentezza. Dopo la posa viene levigato il pavimento grezzo, quindi si applica la finitura alle assi in base al risultato finale che si desidera ottenere.
Sebbene siano considerati i più costosi, sono anche i parquet più resistenti: basta carteggiarli, applicare un nuovo strato protettivo e tornano come nuovi.
Parquet in legno pre-finito
Il legno pre-finito, un pavimento normalmente a tre strati con uno spessore compreso tra i 10 ed i15 mm. I tre strati sono già pressati ed assemblati insieme in modo da formarne uno pronto per essere messo in posa.
Lo strato di base è realizzato in fibra di legno ad alta densità; quello centrale in fibra di legno o in laminato, contribuisce alla stabilità ed è piuttosto economico; lo strato superiore, noto anche come “strato di rivestimento in legno pregiato”, deve raggiungere almeno i 2,5 mm di altezza ed è realizzato in puro legno di quercia o massello.
Più spesso è il rivestimento, più durevole è il parquet, poiché la levigatura di questo tipo di parquet rimuove circa 1 mm di materiale.
L’ estetica del pavimento pre-finito è simile a quella del parquet in legno massello perché si vede solo lo strato superiore: il legno nobile. Sia la pavimentazione in legno massello che in parquet pre-finito possono subire trattamenti di restauro.
Il parquet pre-finito si è diffuso negli Anni ’80 ed ha reso i pavimenti in legno più accessibili ed alla portata di tutti. Questa tipologia di parquet non deve essere confusa con il laminato, il cui strato superiore è verniciato o realizzato in finto legno.
Formato parquet a listelli piccoli: quando è indicato?
Le plance grandi tendono a far sembrare gli ambienti più ristretti ed, in via di massima, non sembrano adatte alle stanze di ridotte metrature.
Se la superficie di parquet visibile non è molta, optare per tavole grandi non offre vantaggi estetici. Sarebbe una scelta poco conveniente, visto che i listoni grandi sono generalmente più costosi di quelli piccoli.
I listelli piccoli sono la soluzione ideale per rivestire i pavimenti di stanze di contenute dimensioni, garantendo una buona uniformità cromatica e permettendo di ottenere effetti particolari attraverso schemi di posa come la spina di pesce.