Con il Decreto legge n. 63 del 05/06/2013 sono state emanate le disposizioni inerenti le detrazioni per le ristrutturazioni degli edifici e delle abitazioni.
Tale Decreto legge recepisce la Direttiva europea n. 2010/31/UE riguardante la materia delle prestazioni energetiche nell’ambito dell’edilizia, si tratta della Direttiva europea sugli “Edifici a energia quasi zero”. Il Decreto legge n. 63/2013 modifica il Decreto legislativo n. 192/2005 ed introduce il nuovo metodo nazionale di calcolo e i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici. I nuovi edifici dovranno essere “a energia quasi zero”, dal 31 dicembre 2018 quelli della Pubblica Amministrazione e dal 2021 quelli privati.
La finalità del Decreto legge, che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro sessanta giorni dalla sua approvazione, è quella prevista dall’articolo 1 rubricato “finalità”, il quale prescrive che l’obiettivo è quello di promuovere “(…) il miglioramento della prestazione energetica degli edifici tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi.”
Attraverso questo nuovo strumento, che riguarderà i lavori di ristrutturazioni a partire dallo scorso 22 giugno 2012, si mira a:
a) migliorare le prestazioni energetiche degli edifici;
b) favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
c) sostenere la diversificazione energetica;
d) promuovere la competitività dell’industria nazionale attraverso lo sviluppo tecnologico;
e) coniugare le opportunità offerte dagli obiettivi di efficienza energetica con lo sviluppo del settore delle costruzioni e dell’occupazione;
f) conseguire gli obiettivi nazionali in materia energetica e ambientale;
g) razionalizzare le procedure nazionali e territoriali per l’attuazione delle normative energetiche al fine di ridurre i costi complessivi, per la pubblica amministrazione e per i cittadini e per le imprese;
h) applicare in modo omogeneo e integrato la normativa su tutto il territorio nazionale.
Il bonus previsto dal provvedimento emanato del Governo è pari al 50% dell’importo per l’acquisto di mobili, da riferirsi per singola unità immobiliare, restituito in un arco temporale decennale in detrazioni fiscali. Si tratta di un ulteriore agevolazione che va a beneficio di coloro che hanno provveduto alla ristrutturazione dell’immobile. Il tetto massimo rimborsabile è di 10.000 euro.
Coloro che intendano beneficiare del Bonus mobili previsto dall’articolo 16 di tale decreto, devono impiegare le stesse modalità di pagamento utilizzate per le ristrutturazioni: tramite bonifico bancario o postale. Da questi strumenti di pagamento, che garantiscono la tracciabilità del costo affrontato e successivamente rimborsato, si deve evincere chiaramente qual è la causale del versamento, il codice fiscale o il numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.